Il tema dell’interazione, soprattutto in design, non è una novità. Si tratta di una delle tematiche di base per il design funzionale, nel quale l’utente gioca un ruolo centrale tanto da determinare e guidare la maggior parte del processo progettuale fino alla forma finale dell’oggetto. Ci sono certamente prodotti che convincono anche dal punto di vista estetico, ma quasi, nella primaria richiesta di risolvere le problematiche dell’interazione, questo aspetto scivola in secondo piano. Invece, la questione dell’interazione diventa molto più “frizzante” quando questo tema è alla base di una mostra la MOMA, dove il design ha una forte connotazione con l’arte, e quindi il tema dell’estetica regna sovrano. Cosa ci si può aspettare altro che un totale coinvolgimento dei sensi del visitatore, che al posto di trovare i soliti cartelli “don’t touch” viene invitato ad interagire.
Fino al 07.11.2011 vengono proposte più di 200 oggetti, oggetti di arredamento escluso, che raccontano in maniera più o meno provocatorio questa interazione. Per dimostrare quanto sia seria la questione, i curatori partono persino da oggetti più che quotidiani, tutt’altro che oggetti di alto-design come il terminale per biglietti della metropolitana di New York, della Cubic Transportation Systems, che dal 1999 ha reso molto più semplice l’acquisto del biglietto per ogni tipo di utente. E’ l’interazione in sé per sé che crea la forma dell’oggetto.